MESSE IN RICORDO DEI DEFUNTI E CELEBRAZIONI DELLE ESEQUIE
Un particolare molto concreto è la raccolta di intenzioni per le sante messe da celebrarsi nelle varie comunità, che va gestita con la massima attenzione per rispetto dei sentimenti di chi le richiede e delle persone che ricordiamo nel desgno della speranza cristiana.
Ecco come vogliamo ordinare la racconta delle intenzioni delle messe in ricordo dei cari defunti per tutte le comunità in cui ognuno sceglie la modalità che più gli aggrada
QUANDO:
entro giovedì per tutte le comunità
COME:
– di persona prima e dopo le messe feriali e festive nella propria parrocchia o al mattino in canonica a Montecchia
- per telefono per Montecchia e Brognoligo possibilmente dal martedì al giovedì mattina allo 045.7450032
- per Costalunga a Gigi 333.1538885
- per messaggio con un sms o WhatsApp al n° 327.85.57.314 specificando bene:
- parrocchia e giorno del ricordo
- il nome defunti da ricordare (massimo tre defunti per intenzione )
sia per sms o per whatsapp accertatevi della conferma!
- NOTE
- l’offerta fissata dai vescovi è di 10 € per intenzione e si può consegnare il giorno della celebrazione o con Satispay (parrocchia di Montecchia)
- ATTENZIONE in caso di più funerali nello stesso giorno o impossibilità di celebrare la messa i defunti saranno ricordati alla settimana dopo
Per Nascite, matrimoni, funerali far riferimento al parroco.
Indicazioni per la celebrazione dei funerali
Carissimi fratelli e sorelle,
la morte di una persona cara è uno dei passaggi più delicati e carichi di significato nella vita di una famiglia. E’ un momento in cui il dolore si fa strada nel cuore, ma anche un tempo in cui la comunità cristiana è chiamata a rendere presente con forza il mistero della Pasqua del Signore Gesù, crocifisso e risorto.
Nel solco di questa consapevolezza, il Consiglio Pastorale Diocesano e quello Presbiterale hanno approvato le Proposizioni per la pastorale del lutto e la celebrazione delle esequie che oggi ho la gioia di consegnare, con cuore grato e spirito di comunione, a tutta la comunità diocesana. Si tratta di un testo di orientamento pastorale, frutto di un cammino di ascolto, confronto e discernimento condiviso. Queste Proposizioni vogliono aiutare le comunità della nostra diocesi a vivere la pastorale del lutto come un processo comunitario di speranza…
PROPOSIZIONI PER LA PASTORALE DEL LUTTO
1 . Un processo comunitario di speranza
La comunità cristiana annuncia e testimonia la Pasqua del Signore risorto; la pastorale del lutto, quindi, è un processo che coinvolge la comunità nel suo insieme, non soltanto i presbiteri, grazie alla molteplicità dei ministeri già attivi e a quelli che si formeranno nel tempo.
2 . I Ministri della Consolazione Va ricompreso, riconosciuto e promosso, in modo particolare, il Ministero della Consolazione, che può essere valorizzato in diversi momenti:
- una presenza delicata di prossimità e di accompagnamento, quando le forze di una persona si indeboliscono sempre più, a causa della malattia o dell’anzianità;
- l’incontro con i familiari del defunto;
- la preparazione e la conduzione della veglia;
- il momento di preghiera alla chiusura della bara;
- l’accompagnamento della salma in cimitero per la sepoltura;
- la tumulazione dell’urna cineraria;
- un legame con la famiglia della persona defunta, che può essere coltivato nel tempo.
Il Consiglio Pastorale Unitario e i Gruppi Ministeriali sono il contesto privilegiato per sviluppare un discernimento condiviso, allo scopo di individuare le persone più adatte a svolgere nella comunità questo servizio.
3 . Criteri per l a celebrazione delle esequie
Si rendono necessari alcuni criteri condivisi per motivare la scelta di celebrare l’eucaristia oppure la liturgia della parola, la quale può essere presieduta anche da un diacono:
- vanno tenute in considerazione l a volontà e l a storia della persona defunta;
- la scelta della forma celebrativa sarà frutto di un dialogo tra la famiglia e chi rappresenta la comunità cristiana.
4 . La cura della celebrazione
La celebrazione delle esequie deve essere preparata con cura:
a . la comunità cristiana celebra con la presenza di tutti i ministeri che è in grado di esprimere: lettori, cantori, organista, ministri della comunione, ministri della consolazione…;
b. l’omelia ha lo scopo di far risuonare l’annuncio pasquale, perché illumini la vita delle persone e il passaggio d i chi è venuto a mancare; può diventare un’occasione preziosa per alimentare la vita spirituale d i chi partecipa alla celebrazione;
c. è opportuno che gli interventi e le testimonianze, se non sono stati fatti in occasione della veglia, vengano collocati quando la comunità è riunita e prima che inizi la celebrazione delle esequie; va evitata l’esecuzione di canti o musiche estranei alla liturgia; eventuali preghiere, proposte da associazioni o gruppi, potrebbero essere lette a conclusione della preghiera dei fedeli;
d. i fiori e altri segni, che esprimono affetto verso la persona defunta, possono essere
opportunamente collocati accanto al feretro, seguendo il criterio della sobrietà; sopra la bara si può posare solo il Vangelo, o la Bibbia, o una croce.
5. La veglia di preghiera
La veglia di preghiera – abitualmente nella sera che precede il funerale – è un momento da valorizzare.
Uno strumento molto utile, a tal riguardo, è il sussidio pastorale proposto dalla CEI “Proclamiamo la tua risurrezione”. A livello diocesano si possono predisporre ulteriori materiali per aiutare le comunità a preparare una veglia, o dare maggiore ricchezza alla preghiera del rosario. Può essere il contesto più adatto in cui dare spazio alle testimonianze degli amici o dei parenti.
6 . La formazione
La diocesi di Vicenza promuove occasioni d i formazione
– offerte ai laici, a i presbiteri, ai diaconi e ai religiosi
– per qualificare la pastorale delle esequie e l’accompagnamento delle persone nella fase del lutto.
7 . Il collegamento con le agenzie funebri
Alcune linee guida per l a celebrazione delle esequie devono essere condivise con l e onoranze funebri, attraverso incontri promossi a livello diocesano; sarà utile mantenere aperto il dialogo con le imprese anche a livello locale, nei vicariati.
8 . Le comunità cattoliche etniche
La comunità cristiana, inserita nell’attuale società multietnica, con una pluralità d i appartenenze culturali e religiose, entra in contatto con famiglie di nazionalità diverse anche nel momento del lutto;
per vivere nel modo migliore i l dialogo e l a prossimità con queste persone sarà opportuno mantenere il legame con i cappellani delle varie comunità etniche presenti nel territorio della nostra diocesi.
9. Le case funerarie
Nelle case funerarie non si celebra il rito delle esequie; è possibile condividere un momento di preghiera e impartire una benedizione al momento della chiusura della bara.
CELEBRAZIONE DELLE ESEQUIE : indicazioni liturgico-pastorali
– Al momento del decesso di un proprio caro, i familiari siano solleciti a d’informare la parrocchia, anche qualora ci si rivolgesse immediatamente all’impresa funebre.
– La data e l’ora del funerale vanno stabilite con i responsabili della comunità cristiana, direttamente o attraverso l’intermediazione dell’impresa funebre.
– Per l’annuncio della morte (necrologi, epigrafi) si utilizzino espressioni rispondenti alla nostra fede: parole capaci d i mettere in evidenza, insieme a l dolore, anche l a speranza cristiana nella resurrezione.
– Il momento della chiusura della bara, quando il volto del defunto scompare per sempre dalla vista dei familiari, costituisce, dal punto di vista umano, un momento delicato e molto doloroso. Esso deve essere vissuto alla luce della Parola di Dio e della speranza cristiana. Si ricorda la possibilità di stendere un velo bianco sul volto del defunto: un gesto che esprime il commiato dei familiari dal suo sguardo e la speranza che i suoi occhi si aprano alla visione del volto di Dio e noi possiamo u n giorno rivederlo trasfigurato.
– I fiori, posti accanto a l feretro, esprimono l’affetto verso il defunto, i legami di amicizia che si prolungano oltre la morte e la speranza che egli possa ritrovare il giardino del Paradiso. Si consiglino i familiari del defunto di evitare sprechi, preferendo piuttosto autentici gesti di solidarietà a vantaggio di reali necessità.
– La bara normalmente porta incisi segni e figure cristiani che, durante la celebrazione, è opportuno rimangano visibili. Altri oggetti, (ricordo di appartenenze a gruppi, testimonianza di passioni vissute etc.), è preferibile sistemarli nelle vicinanze, piuttosto che sopra l a bara, dove, invece, può essere collocato il Libro della Parola di Dio che illumina il cammino dei fedeli, ne nutre la fede, rafforza la speranza, accende la carità.
– Le intenzioni della Preghiera dei fedeli vanno preparate con i familiari e con il gruppo liturgico. Non si limitino a pregare per il solo defunto, ma abbraccino tutta la realtà ecclesiale e sociale. Prima della Messa, il sacerdote ne prenda visione, eventualmente le corregga e ne dia un ordine. Eventuali altre preghiere possono essere raccolte su un cestino e consegnate alla fine della celebrazione ai familiari.
– I segni che richiamano le esperienze vissute dal Defunto (cappello, indumento o altro segno identitario) vanno collocati, in chiesa, accanto alla bara (su un sostegno decoroso).
– Bandiere, gagliardetti, etc, vanno collocati fuori dall’area presbiterale, in zona defilata rispetto all’altare in modo da non interferire con la visibilità dei luoghi principali (altare, ambone, sede, tabernacolo) o complicare le azioni rituali (processione d’ingresso, processione alla comunione, riti di commiato).
– La pratica del “picchetto d’onore” va riservata alle celebrazioni esclusivamente militari o associative: nelle normali assemblee parrocchiali lo si eviti o lo si limiti alla porta della chiesa, prima e/o dopo la celebrazione. Lo stesso dicasi per altre espressioni simili, come il suono della tromba, gli ordini e le posture.
-Circa la preghiera associativa, se il Defunto ha vissuto più appartenenze si chieda alla famiglia quale delle preghiere preferire perché venga letta alla fine della celebrazione. Questa preghiera sarà rappresentativa di tutte l e Associazioni.
-Circa la preghiera dell’Alpino, nelle celebrazioni liturgiche venga utilizzata l a versione più recente approvata dall’Ordinariato Militare.
– Le Cappellanie ospedaliere assicurano il servizio di assistenza religiosa ai malati ricoverati o in ogni caso in cura, ai loro parenti e assistenti.
– La cura pastorale delle situazioni di lutto a seguito di decessi avvenuti in ospedale o , in ogni caso quando il defunto viene portato nelle celle mortuarie, è assunta dalle comunità cristiane dei defunti e delle loro famiglie. L’interlocutore ineludibile è la parrocchia di origine o di pratica abituale.
– La celebrazione delle esequie alla presenza dell’urna con le ceneri è consentita solo per speciali circostanze, previa autorizzazione del Vescovo diocesano.
– Quanti avessero motivi seri e gravi per richiedere per il proprio caro la celebrazione esequiale nell’oratorio annesso alle celle mortuarie, dovranno in ogni caso concordare tale opzione solo con i presbiteri della Comunità cristiana interessata.
… Invito le comunità parrocchiali, i Consigli Pastorali, i Gruppi Ministeriali, i Vicariati, e tutti
coloro che accompagnano le persone nel momento del lutto, a fare proprio questo testo, a meditarlo, a discuterlo insieme e a integrarlo nella vita concreta delle nostre realtà. Nella morte e nella risurrezione del Signore Gesù ci è data una speranza che non delude. La Chiesa è madre che consola, comunità che accompagna, corpo vivo che prega e custodisce ogni passaggio della vita, anche quello estremo.
Affido al Signore, attraverso l’intercessione della Vergine Maria, ogni persona e ogni famiglia colpita dal dolore del lutto. E affido a voi tutti il compito d i rendere visibile, anche i n quei giorni difficili, il volto d i un Dio che non abbandona, ma accoglie, perdona e salva.
Vicenza, 7 ottobre 2025
Memoria della Beata Vergine del Rosario IL VESCOVO GIULIANO
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